Nereo e le Nereidi

Le Ninfe, era una classe numerosa di divinità che rappresentavano la natura. Il termine ninfa significa "giovane fanciulla"; vi sono molti miti sulle ninfe da cui proviene il termine ninfomane. Abitavano i luoghi dove esercitavano i loro poteri, assumendo da tali luoghi i nomi che le distingueva in varie categorie: Oceanine, Meliadi, Potameidi, Naiadi, Napee, Oreadi, Driadi, Amadriadi, Nereidi.

Nereo, figlio di Ponto e Gea, sposò un'oceanina, Doride, da cui ebbe delle bellissime figlie: le Nereidi, che rappresentavano gli aspetti belli e piacevoli del mare. Nereo possedeva il dono della profezia e poteva trasformasi in ogni forma. La sua forma vera era quella di un uomo con i capelli, le sopracciglia e la barba a forma di alghe e aveva giunchi marini.
Secondo Esiodo, le Nereidi erano cinquanta, avevano capelli ornati di perle e si muoveva su delfini o su carri trainati dai Tritoni. Abitavano con i genitori le profondità del mare, in una grotta che splendeva d'argento e si spingevano sulla superficie solo per aiutare i marinai che avevano perso la rotta. Nereidi famose furono:


Anfitrite, che sposò il dio Poseidone.



Galatea, innamorata del bellissimo pastore Aci; si narra che il ciclope Polifemo innamorato anche egli di Galatea e geloso di Aci, un giorno, non essendo riuscito ad attirare l'attenzione della ninfa col suone del flauto, si vendicò con i due amanti scagliando un sasso che colpì Aci e lo uccise; in ricordo di quell'amore Galatea trasformò il sangue di Aci in una sorgente che divenne un dio fluviale.




Teti, che in greco è Thètis da non confenderla con Teti la titanide, in greco Thetys; aveva il dono della matamorfosi, sposò un mortale Peleo e alle loro nozze, sul monte Olimpo, la Discordia unica non invitata, lanciò il famoso pomo d'oro(il pomo della discordia) succube del giudizio di Paride, causa della guerra di Troia. Dal matrimonio con Peleo nacque il celebratissimo eroe Achille; Teti andò spesso in aiuto al figlio, come quando chiese a Hefesto di forgiare le armi per il combattimento di Achille e Ettore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' doveroso, per me, dissentire su una semplice considerazione: I Greci avevano anche essi il culto degli antenati ma avevano un sentimento della famiglia meno forte di quello dei romani. Questo non è del tutto corretto, in quanto il teatro nasce, in particolare la tragedia, proprio puntando l'attenzione, la telecamere nelle case,Dòmata, dei greci, e dai vari intrighi e rapporti familiari.Così anche l'epica, che lungi dall'essere èpos ergòn, è un racconto di lotte mai avvenute, ma al contrario di rapporti familiari e di famiglie.Vi prego di correggere immediatamente questa considerazione contestabilissima. la Storia dei greci, la storiografia, è in realtà storia di ghène, famiglie più illustri..
Potrei dire molto altro.Grazie
Complimenti per il sito.