Icario e Erigone


Nell'Attica viveva Icario, che non era un re ma un uomo benestante; quando Dioniso arrivò nell'Attiva ebbe una cordiale accoglienza da parte di Icario. Il dio, per ricambiare la sua ospitalità, gli insegnò l'arte della coltivazione della vite e come ricavare dall'uva il vino. Quando venne il tempo della vendemmia, Icario ricavò un ottimo vino e volle che anche gli altri godessero di questo buon nettare. Iniziò un lungo cammino per i campi, offrendo da bere a tutti. Un giorno si trovò a passare in un prato dove c'erano dei pastori, offrì anche a loro da bere ma nonostante gli avvertimenti di Icario sugli effetti del vino quando sene beve troppo, i pastori ingordi ne bevvero così tanto da prendere un sbornia solenne. Non conoscendo gli effetti del vino, credettero che Icario li avesse avvelenati e si misero alla ricerca dell'uomo, una volta trovato lo aggredirono fino ad ucciderlo. Dopo un pò capirono quel che avevano fatto, pentiti e spaventati, nascosero il corpo di Icario nel bosco, senza curarsi di una degna sepoltura. Secondo gli antichi, finché la salma non viene seppellita, l'anima del morto non può scendere nell'Erebo, e vaga senza meta e senza pace.

Icario aveva una figlia di nome Erigone. La fanciulla, non vedendo tornare il padre iniziò a preoccuparsi. Durante la notte apparve l'ombra del padre che le raccontò la sua storia. Erigone che amava molto suo padre, si incamminò con la sua cagna, Mera, alla ricerca del cadavere del padre per dargli la sepoltura che meritava. Quando arrivò nel bosco, cominciò la difficile ricerca e dopo molte ore riuscirono a trovare il corpo di Icario. Dopo aver compiuto il doloroso ufficio che il padre le aveva affidato, Erigone restò a lungo seduta a pensare, ormai era rimasta sola al mondo e presa dalla disperazione si impiccò. Mera si mise ad abbaiare furiosamente, come per chiamare aiuto, poi si accucciò ai piedi dell'albero dove la padrona era morta, e si lasciò morire di fame. Gli dèi, impietositi per la triste e tragica storia, trasformarono Icario nella stella Arturo, Erigone nella costellazione della Vergine e Mera in quella dell'Orsa Minore, chiamata anche Cane.

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