Ares




Ares, era il tumultuoso dio della Guerra che i romani chiamarono Marte, era figlio di Hera e di Zeus. Era il dio che fomentava gli odi, per poter così provocare le guerre, stragi e distruzioni. Delle guerre gli interessava solo lo sterminio e le carneficine, quindi non si curava di sapere da quale parte fosse la ragione e il torto. Dotato di una grande forza e di un temerario coraggio, si buttava nella mischia allo sbaraglio; armato di una corazza di bronzo, con una lunga lancia capace di trapassare gli scudi più duri e resistenti; entrava sul campo di battaglia urlando e alzando una nube di polvere. Sul campo di battaglia lo seguivano la sorella Eris, la discordia, e i figli Deimos, lo spavento e Phobos, il terrore; dovunque passava, seminava la morte e la rovina. Un dio così ispirava poca devozione; anche tra gli dèi stessi non era molto amato. Ares era rappresentato come un giovane robusto, con spalle poderose, con un largo petto, sempre severo o accigliato in volto, con l'elmo sulla testa. Il Marte romano, invece, era un po' diverso da Ares, meno brutale e non così avido di strage e sangue. Marte era un dio benevolo, che difendeva gli uomini da ogni danno. A sottolineare la differenza tra Ares greco e il Marte romano, basta osservare che la celebre statua di Marte, la cosiddetta statua della Villa Lodovisi, lo rappresenta seduto, in atteggiamento pacato e ai suoi piedi c'è un fanciullo.

2 commenti:

Unknown ha detto...

le immagini non si caricano

Anonimo ha detto...

Siccome mi interessano gli animali sacri agli dèi greci, ho trovato che a lui vengono ricondotti animali quali avvoltoi, gufi reali, barbagianni e picchi. Sai qualcosa?