Thanatos e Hypnos

Thanatos o Tànato e Hypnos o Ipno, erano i figli gemelli della Notte e dell'Erebo.

Tànato, che i romani chiamavano Mors, rappresentava la morte, era inaccessibile a ogni sentimento di pietà: veniva rappresentato come un uomo barbuto e alato, con una veste nera, con in mano la scure dei sacrifici, di cui si serviva per recidere un ricciolo al morente. Tuttavia due strane leggende di origine popolare narrano che il terribile Tànato fu costretto a cedere il corpo di Alcèsti ad Ercole e anche in un'altra occasione venne incatenato da Sisifo. Dal suo nome deriva la tanatofobia, la paura della morte.



Ipno, che i romani chiamavano Somnus, era la personificazione del sonno, giovava agli uomini, apportando loro il dolce riposo e l'oblio degli affanni. Ipno, secondo Omero dimorava a Lemno. Nel canto XIV dell'Iliade Hera lo prega di addormentare Zeus, affinché Poseidone possa portare aiuto ai Greci senza che il dio lo venga a sapere. Ebbe numerosi figli, dei quali i principali sono Morfeo, Icelo, Fobetore e Fantaso. Fu Ipno a dare ad Endimione la facoltà di dormire ad occhi aperti. Viene raffigurato come un giovane nudo con le ali sul capo.

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