Hermes


Hermes, che i romani identificarono con il dio Mercurio, aveva come padre Zeus e per madre Maia, la primogenita e più bella delle Pleiadi. Secondo alcuni, Hermes, veniva considerato come la personificazione del vento, e del vento aveva: la leggerezza, la velocità, l'incostanza nei propositi, l'umore scherzoso. Hermes nacque in una grotta scavata nel monte Cillene, la più alta cima del Peloponneso, sul confine tra l'Arcadia e l'Acaia: da qui provenne l'appellativo del dio come Cillenio. Appena nato, si liberò da sé delle fasce e uscì dalla caverna. Trovò una tartaruga, la raccolse e tolse l'animale dal guscio e sulla cavità di questo tese sette corde, fabbricando cosi la cetra. Era, come il vento, un dio dispettoso; appena nato, rubò cinquanta capi di bestiame di Apollo, poi per non lasciare tracce degli zoccoli, trasse i buoi per la coda, facendoli camminare a ritroso; nascose poi il bestiame nella grotta nativa di Cillene, si mise tranquillamente nella culla e ritornò a dormire. Apollo, che era il dio dei vaticini e degli oracoli, seppe subito chi aveva rubato i buoi e si recò da Hermes, che cadeva dalle nuvole e negava il furto dei buoi. In effetti, un bambino nato da un giorno come può rubare un capo di bestiame? Apollo a udire quel bambino malizioso che sapeva abilmente dire bugie, promise di punirlo, ma Hermes, non curante si mise a suonare la cetra; il suono di quel nuovo strumento affascinò subito Apollo, che non per niente era il dio della musica; il dio pregò Hermes affinché gli donasse la cetra in cambio gli avrebbe lasciato il bestiame. Così fu e da quel giorno i due dèi divennero grandi amici, tanto che Apollo regalò ad Hermes una verga magica, intorno alla quale vennero intrecciati due serpenti d'oro. Questa verga fu il principale attributo di Hermes e venne chiamata cadùceo.

Appunto perché rapido come il vento, Zeus fece di Hermes l'araldo e il messaggero degli dèi; non un semplice nunzio delle divinità come Iris, ma un messaggero assai più importante. Egli riceveva da Zeus e dagli altri dèi le missioni più delicate e aveva la libertà di trattarle a modo suo, poiché gli dèi avevano molta fiducia nella furberia e nell'abilità e prudenza con cui portava a termine l'incarico. Tra le tante mansioni, fu mandato a liberare Ares, quando cadde prigioniero di Oto e di Efialte; a persuadere Hades di restituire per qualche tempo Persefone alla madre Demetra; a condurre Hera, Afrodite e Atena sul monte Ida, al giudizio di Paride; a guidare il re Priamo alla tenda di Achille, per riavere il cadavere del figlio Ettore; a proteggere Ulisse contro i raggiri di Circe. Come messaggero degli dèi, era anche il dio dei sogni, in quanto il sogno era considerato come un messaggio di Zeus; chiudeva gli occhi dei mortali toccandoli con la sua magica verga. Accompagnava le ombre dei morti nell'Erebo, e perciò era chiamato Psicopompos, "il conduttore delle anime". In quanto araldo, Hermes doveva parlare bene, saper convincere la gente a cui si rivolgeva, per questo era anche il dio dell'eloquenza abile, sottile, persuasiva. Era sempre in viaggio per il mondo, considerato il protettore dei viaggiatori e della sicurezza delle strade; nei punti più pericolosi e dove una via biforcava, veniva in suo onore innalzata un'Erma, come dal suo nome, una pietra quadrangolare sormontata dalla testa del dio. Fu venerato anche come dio dei commerci, dei traffici e dei guadagni. Per la prontezza dell'ingegno, si attribuiscono ad Hermes molte invenzioni: l'alfabeto, i numeri, la musica, l'astronomia, gli esercizi ginnici, i pesi e le misure. Alcuni attribuiscono ad Hermes la paternità di Pan, secondo altri invece spetterebbe a Zeus. Hermes veniva rappresentato come un giovane vigoroso e snello, dalla fisionomia intelligente e benevola. Ai piedi portava i talari, i calzari alati del dio; in testa aveva un cappello da viaggio a larga tesa, detto pètaso, al quale in seguito vennero aggiunte due ali, in mano aveva il cadùceo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho trovato in giro che i suoi animali sacri erano considerati il Gallo e la Tartaruga (da cui ricavò la Cetra). Confermi o è una simbologia posteriore al mito?