Hèracle o Ercole: La nascita


Un giorno Zeus, vedendo gli uomini afflitti da troppi malanni e per i troppi mostri, decise di mettere al mondo un eroe, forte e coraggioso che potesse salvaguardare il genere umano. Come madre di questo eroe scelse Alcmena "la forte", che sorpassava tutte le donne di allora per la bellezza del volto e per la robusta sanità del corpo. Era sposata con il re di Tirinto, Anfitrione, figlio di Alceo e nipote perciò di Pèrseo. Zeus dovette andare fino a Tebe per vedere la bella Alcmena, in esilio con marito nella città perché bandito da suo regno: approfittò di un momento di assenza del marito della donna, che era partito per la guerra; prendendo le sembianze di Anfitrione ingannò tutti, anche Alcmena, che credendo che il marito fosse tornato dalla guerra lo accolse come una moglie affettuosa può accogliere il coniuge. Da quell'unione nacque Hèracle che i romani chiamavano Ercole.



Hera, prese ad odiare il piccolo Ercole prima ancora che nascesse. Zeus, sapendo che Alcmena era vicina al momento del parto, aveva giurato che il primo discendente della stirpe di Pèrseo avrebbe dominato l'Argolide e avrebbe avuto come suoi servi tutti gli altri Perseidi. Hera, che era la protettrice dei parti, fece in modo di ritardare di due mesi la nascita di Ercole, e affrettò quella di Euristeo, figlio di Stenelo, figlio di Pèrseo. In questo modo Euristeo divenne il signore dell'Argolide e Ercole dovette servirlo. Hera non si arrese, appena nacque Ercole, mandò nella culla del piccolo dei serpenti per avvinghiarlo in modo da ucciderlo; ma già appena nato il futuro eroe dimostrò il suo coraggio non spaventandosi dei serpenti anzi li prese in mano e strinse tanto da ucciderli.

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