Le Mòire


Le Mòire, che i romani chiamavano Parche, come le Ore erano figlie di Zeus e di Temi. Aiutavano la madre a mantenere il rispetto per l'ordine della natura e della vita umana. Abitavano nell'Olimpo, in un palazzo di bronzo, sulle cui pareti incidevano i destini degli uomini e il cammino degli astri. Nessuno poteva cancellare ciò che le Mòire avevano scritto, nemmeno Zeus. Da alcuni erano rappresentate come vecchie; ma da la maggior parte, come giovani dall'aspetto severo, vestite con dei lunghi pepli bianchi trapunti di stelle. Le tre dee filavano la vita degli uomini: Cloto, filava lo stame; Lachesi, girava il fuso per torcere il filo, e decideva le sorti della vita che stava filando usando, lo stame bianco misto ai fili d'oro per indicare i giorni felici e lo stame nero misto ai fili d'oro per indicare i giorni di sventura; Atropo, la più vecchia, con in mano le forbici tagliava il filo della vita, determinando il momento irrevocabile della morte.

2 commenti:

by_kikka_y_me ha detto...

bello, ma qualcuno sa dirmi qual è il mito di moire dette parche?
mi serve x un compito di religione!!!!
grazie x l'aiuto!

Dorotea Assenova Trifonova ha detto...

Coperto di Copyright.

Leggendo al contrario la parola “Moire” abbiamo la frase:“Erio* M”
Lana Moire.
Filo di lana delle Moire.

*“Dal gr. Érion ‘lana’.

Pubblicato nel libro "CODICE DELLA MITOLOGIA GRECA E ROMANA" di Dorotea Assenova Trifonova