Edipo e la Sfinge


Morto Laio, sul trono di Tebe salì Creonte, fratello di Giocasta. Il nuovo re di Tebe emanò un editto promettendo il trono e la mano di sua sorella Giocasta a chiunque riuscisse a liberare il paese dalla Sfinge.
La Sfinge era un mostro col volto di donna, il corpo di leone e le ali di aquila: era su una roccia che dominava la strada principale che portava a Tebe; la bestia fermava i passanti e proponeva loro un enigma, divorando coloro che non sapevano rispondere. Fino ad allora nessuno era riuscito a rispondere all'enigma e perciò ci fu una strage di tebani; Creonte con questo editto sperava di mettere fine a questa storia. Poco tempo dopo, Edipo si trovò difronte la Sfinge che gli rivolse il solito indovinello: Quale è l'animale che di mattina cammina con quattro zampe, a mezzogiorno con due, e la sera con tre?
Edipo rispose - E' l'uomo, che da bambino cammina carponi; divenuto maturo cammina ritto su due piedi, e da vecchio per camminare deve servirsi di un bastone come sostegno. L'incantesimo era rotto, la Sfinge piena di rabbia si buttò dalla rupe e morì, il giovane che aveva liberato il paese da quel mostro fu accolto nella città di Tebe e come promesso fu fatto re e sposò Giocasta. In questo modo anche la seconda parte di quanto predetto dall'orocalo si era avverato; dal matrimonio incestuoso nacquero quattro figli: Antigone, Ismene, Eteocle e Polinice.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie

Anonimo ha detto...

Grazie.
È tutto molio chiaro☺(ora ho capito).
Grazie.��
Molto interessante.��