Giasone

Giasone era il figlio più bello e più coraggioso del re di Iolco in Tessaglia: Esone, e della regina Alcimede. Un giorno il fratello del re, Pelia, uomo senza scrupoli e ambiziosissimo, spodestò Esone facendo strage dei figli per timore che un giorno potessero rivendicare il proprio regno. Solo uno dei figli si salvò, Giasone, grazie alla madre che riuscì a nasconderlo sul monte Pelio e lasciarlo alle cure del centauro Chirone perchè lo educasse saggiamente. Infatti Giasone diventò un uomo colto, robuto e garbato, il centauro gli aveva insegnato il rispetto per gli Dèi, l'arte militare, l'idea della giustizia, la medicina, la musica, e lo aveva addestrato ad ogni esercizio fisico.

 
Un giorno Pelia tormentato dal rimorso, interrogò l'oracolo che gli raccomandò di guardarsi da un uno che un giorno gli si sarebbe presentato con un piede calzato e l'altro senza il sandalo.Così fu, un giorno in cui Pelia stava celebrando un sacrificio a Poseidone gli si presentò un giovane , che era appunto Giasone, con un piede scalzo. Fattosi riconoscere dallo zio, Giasone rivendicò il suo diritto al trono; Pelia restò stordito e confuso dalla sua richiesta e a denti stretti riconobbe il buon diritto di Giasone. Per prendere tempo però, Pelia disse a Giasone che prima di salire al trono era consono nel suo interesse darsi lustro con qualche impresa importante, e gli suggerì quella di conquistare il Vello d'oro nella Colchide.
L'ingenuo Giasone accolse la proposta dello zio e preparò tutto per la spedizione, radunò 59 uomini scelti, risoluti ad ogni prodezza tra cui ricordiamo: Peleo, re dei Mirmidoni e padre di Achille; Laerte, re di Itaca e padre di Ulisse; Tifi, esperto di astronomia e di venti; i due Diòscuri Càstore e Pollùce; Zete e Calais, i due figli alati di Borea(il vento del nord); Tideo; Anfiarao, Orfeo, il divino cantore; e Ercole, l'eroe degli eroi. Giasone per far costruire la sua nave si rivolse al più bravo degli architetti di quel tempo; infatti gli fece la nave più bella e salda che si potesse immaginare, alla quale quando fu varata, venne dato il nome stesso del suo costruttore, Argo. Dal nome della nave furono chiamati Argonauti, i partecipanti alla spedizione. Alla perfezione della nave aveva collaborato la dea Atena in persona, che ne aveva tessuto le vele e aveva fatto tagliare l'albero di prua da una delle querce sacre di Dodona, le quali avevano la facoltà di parlare e di conoscere il futuro. Capo della spedizione fu eletto per acclamazione: Giasone.


4 commenti:

Gintonic ha detto...

linko questo bellissimo blog!

Starlight ha detto...

Questo blog è stupendo! Adoro la mitologia greca... =)
Credo che lo seguirò. ^^

Anonimo ha detto...

si dovrebbero citare le fonti letterarie, perché esistono molte varianti dei miti

Musa ha detto...

@ Starlight e Gintonic: grazie mille
@Anonimo: nella nota ci sono le fonti